Nei piccoli centri della “giovane” Italia dei primi anni del Novecento le figure cariche di autorevolezza e prestigio erano ovunque il sindaco, o podestà in alcuni anni, il parroco, il maresciallo dei carabinieri, il maestro elementare (4). A proposito di quest’ultima figura, ancora oggi i più anziani ricordano Filippo Cerini. Alcuni cenni biografici li traiamo dal volume del Di Nicola: “Filippo Cerini nacque a Vivaro Romano il 2 dicembre 1871. Studiò ad Albano Laziale, presso i Fratelli delle Scuole Cristiane, rivelando una spiccata disposizione per la musica, e conseguì il diploma di maestro elementare. Insegnò per alcuni anni a Grugliasco presso Torino, finché il Comune di Vivaro gli affidò l’insegnamento nel paese natìo. Per circa vent’anni fu Segretario delle confraternite, e tenne la Segreteria comunale dal 1919 al 1936 quando, ritiratosi dall’insegnamento, si trasferì a Roma, dove morì il 4 gennaio 1937. Per le varie generazioni di allievi, nei quali trasfuse con paterno generoso affetto i tesori della sua intelligenza e della sua bontà, e per tutti i Vivaresi, egli fu e restò, nel grato ricordo, il ‘Maestro’ per antonomasia” (5). Merito del Cerini è, a nostro avviso, quello di aver dato avvio alla tradizione del Canto delle “Figlie di Maria”, utilizzando brani che, come vedremo, sono peculiari di Vivaro e incarnano lo spirito e l’essenza dell’animo vivarese. Come altrove è stato già detto, infatti, i vivaresi “sono, ognuno a suo modo, profondamente artisti: scoprono sensi nascosti nelle cose, e tali sensi riaffidano alle cose con il canto. Perché i vivaresi soprattutto cantano” (6).
Il maestro Cerini pensò, dunque, di far risuonare nella valle le belle voci delle giovinette vivaresi, le “Figlie di Maria” appunto, in segno del proprio credo e di una fede profonda. Per far questo utilizzò la sua “maestrìa” musicale, il suo ingegno, la sua passione incrollabile.

Il lavoro su cui mi accingo a riferire non sarebbe stato possibile senza il prezioso aiuto di Nando Di Nicola il quale ha messo a mia disposizione le carte di suo padre, Antonio Di Nicola, scomparso dieci anni or sono, per almeno un ventennio punto di riferimento e fervido organizzatore della festa patronale di Vivaro Romano (1). Animato dalla passione e dalla fede per la Madonna Illuminata, Di Nicola si occupò a lungo dell’organizzazione generale della festa, dalle funzioni liturgiche all’aspetto profano del rito, dai contatti con le bande musicali all’intera gestione economica della “macchina” dei festeggiamenti. Ma ciò di cui, forse, si prese cura con maggior devozione fu la trascrizione preziosa dei cinque brani mariani (2) che dal 1911 vengono cantati durante una sosta della processione mattutina del 5 e del 6 agosto (3).

I cinque inni mariani
La copia conforme all’originale del Di Nicola (7) data al 7 luglio 1911 la riduzione e trascrizione, per due voci femminili, della canzone Allor che l’alma afflitta. Tale trascrizione non è altro che la “sistemazione” musicale a due voci, con parole all’uopo adattate, della Fede di Gioacchino Rossini. La Foi, l’Ésperance, la Charité sono, infatti, parte della produzione musicale parigina del compositore pesarese: “La Foi, l’Ésperance, la Charité: Trois choers religeux per coro a 3 voci femminili e pianoforte. Scritti sia in francese che in italiano nel 1844 a Parigi (dove Rossini si trovava per curare una forma particolare di gonorrea che lo affliggeva da un certo tempo), furono eseguiti nella capitale francese il 20 novembre 1844” (8). Non ci è possibile immaginare come il Cerini si sia imbattuto in queste partiture: resta il fatto che, una volta lette o ascoltate, ne rimase tanto colpito da volerle eseguire in Vivaro. A due anni di distanza, il Cerini ridusse e trascrisse, sempre per due voci femminili, anche la Carità, ribattezzandola Vergine bella: nella copia conforme all’originale l’anno riportato in calce è il 1914. Successivamente gli sconvolgimenti della prima guerra mondiale interruppero, evidentemente, il maestro, che completò la trascrizione dei tre cori soltanto nel 1923 con la Speranza, divenuta Odi Pietosa. Ed è proprio tra il 1922 e il 1923 che l’instancabile istitutore decise di ampliare il repertorio (9): dapprima scrivendo le parole di un brano composto dal M° Capocci (10), O bella Vergine, e poi componendo ‘a Canzone per eccellenza: Vergin di Sol Vestita. E’ d’uopo ricordare che di questo brano esiste una versione identica musicalmente ma differente nelle parole: Regina dell’Empiro.
Una volta composta l’armonia e scritte le parole dei brani, è probabile che il maestro Cerini abbia dovuto ricorrere a qualche “buon amico” per procedere alla cosiddetta concertazione per banda: abbiamo ragione di credere, a tal proposito, che questa sia stata effettuata dal maestro Ernani De Silvestri, direttore della Banda di Riofreddo (11). Sul frontespizio dello spartito, copia conforme all’originale, di Vergin di Sol Vestita del 1962 è infatti riportata la dicitura: “Concertatore Maestro De Silvestri Ernani. Riofreddo (Rm)”. Dunque ‘a Canzone è stata sicuramente concertata da De Silvestri, il quale giunse a Riofreddo nel 1908, ovvero tre anni prima della trascrizione di Allor che l’alma afflitta, e vi rimase fin dopo la seconda guerra mondiale: è quasi certo, quindi, che le abbia concertate tutte.

Noterelle estetico-musicali
Lunghe e faticose erano le prove che si svolgevano alla casa ‘egliu Maéstru fin da giugno: le ragazze, però, nonostante la stanchezza del lavoro contadino, vi partecipavano numerose con una tale gioia da dimenticare le fatiche del giorno (12). E allo stesso lavoro domestico attendevano anche il giorno della festa, all’alba: dopodiché indossavano l’agognato abitucciu bianco, le scarpe nuove acquistate per l’occasione, e si recavano alla messa solenne dove cantavano la gregoriana Missa de angelis accompagnate dagli organi. Ma il momento più atteso era senz’altro quello del canto in Piazza della Peschiera dove le ragazze si raggruppavano in circolo, insieme al loro maestro, accanto alla banda, pronte ad intonare le care note. Risale probabilmente ai primi anni del novecento l’uso di far erigere in piazza la colorata cassa armonica che per anni è stato simbolo della festa e che oggi ancora in molti rimpiangono: da quel momento le ragazze hanno cantato sul palco rendendo ancora più magica e suggestiva la tradizione (13).
E’ necessario a questo punto menzionare coloro che si sono alternati, nel corso degli anni, nella preparazione e nella direzione del coro: dopo la morte del Cerini, il testimone passò al nostro storico Don Gioacchino Di Nicola che lo tenne fino agli anni Cinquanta; il ventennio successivo è caratterizzato dalla presenza di un altro maestro elementare, amato e ricordato anch’egli dai vivaresi, Antonio Di Pietro, che lasciò l’incarico nell’84 per motivi di salute. Dal 1984 la direzione è passata al Prof. Giulio Sforza che, musicista e compositore per diletto, ha elaborato una originale versione a 4 vv. dd. dei due canti Vergin di Sol vestita e O bella Vergine, eseguiti, per diversi anni, da un coro polifonico.
Riportiamo ora i testi dei canti, le indicazioni relative agli strumenti utilizzati e tutto ciò che emerge dalle copie di cui abbiamo preso visione. Per questo lavoro ringrazio il Maestro, clarinettista e direttore, Girolamo Proietti, che mi ha dato un aiuto tecnico-musicale fondamentale per l’analisi, sia pur rapida, dei brani.

1. Allor che l’alma afflitta
Titolo originale: la Foi, per tre voci femminili e pianoforte, in sol maggiore
Autore: Gioacchino Rossini
Anno di composizione: 1844
Testo in francese e italiano
Riduzione e trascrizione, in fa maggiore, per due voci femminili: Filippo Cerini
Anno: 1910-1911
Concertazione per banda: Ernani De Silvestri
Strumenti utilizzati: Quartino o Piccolo Mi b, Clarinetto Si b obbligato (solista), Clarino Si b 1° e 2°, Cornetta Si b 1° e 2°, Flicorno contralto o Genis 1° e 2°, Trombone da canto, Bombardino e Sax, Trombone d’accompagnamento 1° e 2°, Basso Si b.
Testi:
a) Allor che l’alma afflitta (Cerini), b)La Fede (Rossini) testo in italiano, c) La Foi (Rossini) testo in francese, paroles francaises de Mr. Goubaux (14).
a) Allor che l’alma afflitta / nei giorni aquilonar / Si sente in cor trafitta / La sua virtù mancar / Un astro appar per Te / Dell’etra in sul confin / Più che ragion possente / Più ardente del mattin / Sei Tu quello splendore / O Madre del Signore / Che simile non ha / Sei Tu quello splendore / Regina di beltà / O Madre del Signore / Regina di beltà / Nel tramite scabroso / Splendi lucente stella / O Vergin pura e bella / O fonte di bontà / Col raggio Tuo divino / Disperdi il cupo orror / Bell’astro del mattino / Consola il nostro cor.
b) Allor che l’alma afflitta / Nei giorni aquilonar / Si sente in cor trafitta / La sua virtù mancar / Un astro appar repente / Dell’etra in sul confin / Più che ragion possente / Più ardente del mattin / Quel mistico splendor / E’ sol di Dio la fé / Egli è che dice al core / Costante credi in me / Quel mistico splendore / Nel dubbio reo la vita / Spegne quel suon divin / E la sua man ne addita / D’un bel tramonto il fin / Un astro appar repente / Dell’etra in sul confin / Più che ragion possente / Più ardente del mattin .
c) Quand l’âme aux jours d’orage / Qui viennent l’assaillir / Sans force et sans courage / Se sent prête a faillir / Soudain un phare éclaire / Les bords de l’horizon / Plus vif que la lumière / plus fort que la raison / Ce phare qui vient luire / Ce phare c’est la foi / C’est Dieu qui vient nous dire / Fidèle croi en moi / Sa voix fait fuir le doute / Le doigt nous fait voir / Au bout de notre route / La fête d’un beau soir / Un phare nous eclaire / Aux bords de l’horizon / Plus vif que la lumière / Plus fort que la raison.

2. Vergine bella
Titolo originale: la Charité, per tre voci femminili e pianoforte, in mi b maggiore
Autore: Gioacchino Rossini
Anno di composizione: 1844
Testo in francese e italiano
Riduzione e trascrizione, in do maggiore, per due voci femminili: Filippo Cerini
Anno: 1914
Concertazione per banda: Ernani De Silvestri
Strumenti utilizzati: Quartino Mi b, Clarini Si b 1° e 2°, Cornette Si b 1° e 2°, Genis Mi b 1° e 2°, Trombone da canto e Sax, Bombardino e Sax baritono, Tromboni d’accompagnamento, Bassi.
Testi:
a) Vergine bella (Cerini), b) La Carità (Rossini) testo in italiano, c) La Charité (Rossini) testo in francese, paroles francaises de M.me Louise Colet (15).

a) Vergine bella Madre d’Amor / Tu l’alma illumini del Tuo splendor / Tu ne sollevi e nei martiri / Consoli il povero dei suoi sospir / (bis) / Iddio rivelasi solo per Te / Tu inspiri al misero del ben la fé / L’alma che accendesi del Tuo fervor / Spande tra gli umili divin fulgor / Allor che il mondo tua voce udrà / Di guerra il fremito si spegnerà / L’ira l’orgoglio sian vinti allor / Da un sacro vincolo d’eterno amor / Di guerra il fremito si spegnerà / Vergine bella (ecc.).
b) O caritade virtù del cor / Tu l’uomo infervori di santo ardor / Tu l’affratelli e nei martir / Consoli il povero de’ suoi sospir / (bis) / Iddio rivelasi solo per te / Tu inspiri al misero del ben la fé / L’alma che accendesi del tuo fervor / Spande sugli uomini divin fulgor / Allor che il mondo tua voce udrà / Di guerra il fremito si spegnerà / L’ira l’orgoglio fian vinti allor / Da un sacro vincolo d’eterno amor / Di guerra il fremito si spegnerà O caritade (ecc).
c) Force de l’âme O charité / Ta voix enflamme l’humanité / Tu nous rends frères et dans nos misères / Ton divin bras soutient nos pas / (bis) / Par ta présence Dieu se fait voir / A l’indigence Tu rends l’espoir / Le coeur qu’inonde Ton noble feu / Porte en ce monde Le souffle de Dieu / Lorsque la terre souivra tes loix / Les cris de guerre mourront à ta voix / L’orgueil, la haine dans ce saint jour / Aurront pour chaîne Ton pur amour / Les cris de guerre mourront à ta voix / Force de l’âme (ecc).

3. Odi Pietosa
Titolo originale: l’ Esperance, per tre voci femminili e pianoforte, in do maggiore
Autore: Gioacchino Rossini
Anno di composizione: 1844
Testo in francese e italiano
Riduzione e trascrizione, in do maggiore, per due voci femminili: Filippo Cerini
Anno: 1923
Concertazione per banda: Ernani De Silvestri
Strumenti utilizzati: Quartino Mi b, Clarino Si b obbligato, Clarini Si b 1° e 2°, Cornette Si b 1° e 2°, Genis Mib 1° e 2°, Trombone da canto, bombardino e sax, Trombone d’accompagnamento, Bassi.
Testi:
a) Odi Pietosa (Cerini), b) La Speranza (Rossini) testo in italiano, c) L’Esperance (Rossini),testo in francese, paroles francaises de M. Hyp. Lucas (16).

a) Odi Pietosa, Vergin possente / L’alma gemente da questo suol / Col divo incanto detergi il pianto del nostro duol / Ognun t’invoca / Celeste aurora / Per cui s’indora / Di gaudio il sol / Vergine bella / Odi il mio duol / Vergine bella / Limpida stella / Fulgido sol / Col divo Incanto (ecc.).
b) Odi Pietosa / Mistica speme / L’alma che geme / Da questo suol / Col divo incanto / Detergi il pianto / Del nostro duol / Ognun t’invoca / Celeste aurora / Per cui s’indora / Di gaudio il sol / Diva speranza / Odi il mio duol / Diva speranza / Dammi costanza / Odi il mio duol / Col divo incanto (ecc.).
c) Sainte ésperance / Prête assistance / A la souffrance / Entends nos voeux / Viens par tes charmes / Tarir nos larmes / Dans tous les yeux / Chacun t’implore / Brillante aurore / Fais nous éclore / Des jours heureux / Sainte ésperance / Prête assistance / aux malheurex / Sainte ésperance (ecc.).

4. O bella Vergine
Autore: Maestro Capocci
Riduzione e trascrizione, in mi b maggiore, per due voci femminili: Filippo Cerini
Anno: 1923
Concertazione per banda: Ernani De Silvestri
Strumenti utilizzati: Clarinetto Si b, Clarini 1° e 2°, Cornette 1° e 2°, Flicorno Mi b 1° 2° e 3°, Trombone da canto e Sax, Bombardino e Sax, Trombone d’accompagnamento 1°, 2°, 3°, Bassi.
Testo:
O bella Vergine / Madre di Dio / Sorgente eterea / D’ogni desio / (bis) / Stella che illumini/ Questa vallata / Col Tuo bel titolo / d’Illuminata / Salve, Salve / Astro soave / Luce d’amore / Rifulge il Cielo / Del Tuo splendore / A Te si volge / Ogni alma pia / La vita e l’estasi sei Tu, Maria.

5. Vergin di Sol Vestita – Regina dell’Empireo
Autore: Filippo Cerini
Anno: 1922 – 1923
Concertazione per banda, in mi b maggiore, Ernani De Silvestri
Strumenti utilizzati: Clarinetto Si b, Clarini Si b 1° e 2°, Cornette Si b 1° e 2°, Genis Mi b 1°-2°-3°, Trombone da canto, Bombardino e Sax, Trombone d’accompagnamento, Bassi.
Testo:
a) Vergin di Sol Vestita / Illuminata e bella / Tu sei la vaga stella / Che mi rischiara il cor / La luce Tua si spande / Quando più nero è il cielo / Ogni più fosco velo / Dispare al Tuo splendor / Vergin di Sol Vestita / Illuminata e bella / Tu sei la vaga stella / Che mi rischiara il cor / Della mortal mia vita / Nel tempostoso mare / Il tuo bel raggio appare / Quando m’affido a Te / Nel pianto (17) e nel periglio / Di quest’infida via / Sorreggi Tu Maria / Il mio malfermo pié / Vergin di sol vestita (d.c.).

b) Regina dell’Empireo / Gioia del ciel Maria / Incanto ed armonia / Tu sei del mondo ognor / A Te a Te volge il sospiro / L’egro mortal che geme / e il raggio della speme / Torna a brillare ancor / Per Te s’avviva e abbella / La valle (18) il fiume il fonte / Maria risuona il monte / Favella il mar di Te / Allor che ria procella / Freme nell’aer furente / Quando alla grama gente / Amico il cielo non è / Brilli (19) o Divina stella / Si rasserena (20) il core / col raggio (21) tuo splendore / Si rassicura il pié.
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1 – Per informazioni sulla festa, sull’origine del culto vedi G. DI NICOLA, Vivaro Romano. Ambiente e costume nella Storia della Confraternita, Tivoli, Tipografica San Paolo, 1969, pp. 25-30 e, in particolare, su Internet, http://digilander.iol.it/vivaroromano, alla voce “feste e tradizioni”.
2 – A tutt’oggi, pur avendoli cercati, non abbiamo notizie delle partiture originali dell’autore. L’augurio è che qualcuno, leggendo questo articolo, possa fornircene almeno una fotocopia.
3 – In realtà, la tradizione è ferma al 1998 a causa di un naturale “spopolamento” avvenuto tra le file delle coriste: ci si sta organizzando, però, per rinnovarla al più presto.
4 – A proposito del ruolo sociale incarnato dal maestro in questi anni, vedi T. TOMASI, G. GENOVESI, S. ULIVIERI, et al., L’istruzione di base in Italia, Firenze, Vallecchi, 1978.
5 – G. DI NICOLA, Storia di Vivaro Romano sullo sfondo della regione ai confini del Lazio con la Sabina e l’Abruzzo, Roma, Tip. Colombo, 1985, p. 537.
6 – G. SFORZA, “L’uomo è la sua terra che cammina”, in Studi Variazioni Divagazioni, Roma, Bulzoni, 1986, p. 289.
7 – Effettuata, da come risulta in calce alla partitura, il 7/ 07/1969.
8 – Per queste notizie, così come le trascrivo, ringrazio Luca Verzulli. Per maggiori informazioni sulla produzione religiosa di Rossini a Parigi, vedi Enciclopedia della Musica Garzanti, 1996, voce Rossini.
9 – Ricordiamo che i brani venivano eseguiti, in maniera alternata, il 5 e il 6 agosto. Si rendeva necessario, probabilmente, un certo ricambio per evitare la ripetizione continua dei pezzi.
10 – L’enciclopedia musicale Garzanti non riporta notizie su Capocci: ma a testimonianza della sua discreta fama, gli è dedicata una via, traversa di viale Somalia, nel quartiere africano a Roma.
11 – A questo proposito, vedi, di Luca Verzulli, “La banda di Riofreddo. Il maestro E. De Silvestri e il Concertino mandolinistico comunale”, in Aequa, n.4, sett. 2000, pp. 24-32.
12 – Questo particolare mi è stato narrato dalla maestra Maria Cerini, amante essa stessa del bel canto, per anni collaboratrice di Antonio Di Nicola nell’organizzazione della festa e ancor oggi componente instancabile e insostituibile del Comitato Festeggiamenti.
13 – Soltanto in tempo di guerra si interruppe quest’uso e oggi, al tradizionale palco, si è sostituito un palco scoperto che permette ai gruppi musicali di sistemare meglio gli impianti di amplificazione.
14 – Lo spartito che prendiamo in analisi è edito da RICORDI in ristampa, 1990.
15 – Lo spartito che prendiamo in analisi è edito da RICORDI in ristampa, 1991.
16 – Lo spartito che prendiamo in analisi è edito da RICORDI in ristampa, 1992
17 – In una delle trascrizioni è riportato gaudio.
18 – In una delle trascrizioni è riportato piaggia.
19 – Nel testo riportato da Di Nicola in Vivaro Romano, op. cit., p.147, si legge brilla.
20 – Nel testo riportato da Di Nicola, op. cit., si legge E rasserena.
21 – Nel testo riportato da Di Nicola, op. cit., si legge coll’almo.
*in Aequa, n. 9, p. 18